Di origini antichissime, l’ Abazia di San Claudio al Chienti di Corridonia, è certamente uno degli esempi più importanti di architettura romanica delle Marche.
La chiesa sorta nel V o VII secolo, è situata nel territorio in cui sorgeva la città romana di Pausulae, che fu anche antica sede vescovile.
Essa è documentata a partire dall’XI secolo presso l’Archivio Storico di Fermo.
Fu una pieve, e non un’abbazia: i documenti escludono che vi sia mai stata ospitata una congregazione monastica di qualsiasi tipo.
Carlo Magno
Il fatto che ci sia una chiesa gemella di Germigny-des-Prés in Francia vicino a Orléans, che la indica identica alla Cappella Palatina di Aquisgrana, ha dato vita ad una serie di ricerche volte alla dimostrazione che la chiesa di San Claudio fu l’Aquisgrana di Carlo Magno.
Ciò metterebbe clamorosamente in discussione le attuali conoscenze sull’epoca.
informazioni: centrostudisanclaudioalchienti.blogspot.com
La Struttura
Per raggiungere l’Abazia, si deve percorrere un lungo viale di oltre 500 cipressi.
L’edificio mantiene il suo aspetto originario in maniera quasi totale, la sua maggiore peculiarità è la presenza di due chiese sovrapposte.
Ha pianta quadrata ed è modulato lungo il perimetro da absidi semicircolari.
La facciata è incorniciata da due torri cilindriche, simili ai campanili dell’area ravennate, e trova analogie nelle Marche in San Vittore alle Chiuse, Santa Croce di Sassoferrato e Santa Maria delle Moje.
Interessante il portale gotico in pietra d’Istria che orna l’ingresso del piano superiore e fu aggiunto in epoca successiva all’edificazione della chiesa.