Riviera del Conero

Son tutti lì in un fazzoletto: Portonovo, il Monte Conero con Sirolo e Numana, le gemme della Riviera, i fiori all’occhiello della provincia di Ancona.

Turismo di qualità, con qualche appendice “popolare” (Marcelli di Numana) dove gli insediamenti hanno assunto caratteristiche intensive. Ma la riviera è bellissima, e va visitata con due condizioni: il tempo di fioritura della ginestra, il fiore giallo cantato da Leopardi e immortalato su tele da molti valenti pittori, ed il sole.

Questo dà alle baie, alle piccole insenature, ai panorami dall’alto una suggestione unica.
Le ginestre, che fanno un bellissimo contrasto cromatico con il mare e il verde del Conero, incidono nella memoria immagini che resteranno a lungo.

Portonovo

Da Portonovo si comincia a fotografare e a gustare il paesaggio già dalle piazzole di sosta poste sulla strada che scende alla spiaggia. Tra le altre meraviglie naturali, si può vedere, in lontananza “Il trave” uno scoglio rettilineo, una sorta di spada infilata nel mare sul quale, a volte, s’incagliano i marinai distratti.

Portonovo dà la sensazione di un bene sapientemente lasciato allo stato naturale, non toccato dalle invenzioni e dalle speculazioni del progresso.
Si guardino, ad esempio, i laghetti e la vegetazione circostante.

Ma è anche singolare la complementarietà tra verde, geografia della costa e monumenti.

C’è un fortino napoleonico fatto costruire da Eugenio Beauharnais per respingere le navi inglesi; oggi l’edificio è trasformato in albergo-ristorante.

C’è la Torre di guardia, che ospitò anche D’Annunzio.

Ma soprattutto bisogna visitare la chiesetta di Santa Maria, eretta nell’undicesimo secolo, autentico gioiello d’architettura romanica.

Di questa abbazia benedettina si percepisce un esprit di candore, di grazia mistica.
Posta a pochi metri dal mare, Santa Maria di Portonovo si vuole sia stata ricordata anche da Dante Alighieri nel suo poema immortale quando allude ad una chiesa “sul lito adriano”.

Monte Conero

Ora si punta sul Monte Conero, un unicum di 8000 ettari fulcro dell’istituito Parco.

Dalla sommità (572 metri) una lunghissima zoomata sulla costa, fino a San Benedetto del Tronto, e sui colli morbidi dove si coltiva il vitigno del Rosso Conero.

Qui c’è da ammirare una flora di pini, corbezzoli, lecci, querce, allori, castagni, aceri ecc. e la Badia, antico eremo di fondazione romanica del secolo XI, trasformata nel 1500.

Nell’interno, tre navate su pilastri e colonne dai capitelli di gusto notevole.

Sirolo

Si scende verso Sirolo, piccolo paesino a picco sull’Adriatico, molto raffinato, con residenti estivi illustri.

Una caratteristica piazzetta belvedere, la Chiesa del SS. Sacramento (con un bel rilievo quattrocentesco nel piccolo portale), la visita alla Grotta Urbani (in barca) e quella alle Due Sorelle, lontane parenti dei più famosi Faraglioni capresi, rappresentano le mete più tradizionali.

Ma, sempreché la visita avvenga d’estate o comunque nella buona stagione, è consigliabile anche una passeggiata a piedi verso la spiaggia, piccola, raccolta, deliziosa.

Numana

Numana è contigua a Sirolo e, come abbiamo detto è meno elitaria di Sirolo, soprattutto nella frazione Marcelli, dove molti anconetani hanno costruito la loro residenza estiva.

La bellezza di Numana è nello scorcio che vede la città storica come aggrappata alle pendici del Conero.

Il litorale di questa spiaggia è assai più ampio di quello di Sirolo ed anche la storia che connota questo centro è più illustre.

Infatti nell’VIII secolo a.C. Numana fu già porto dei Piceni, molto frequentato dai Greci.

E’ possibile scorgere tracce di questa attività marinara e mercantile nell’Antiquarium, dove c’è una pregevole raccolta di vasi attici, in quattro ampie sale, insieme a fibule, bronzi, ceramiche ed altro.

Il Museo è posto in via La Fenice, mentre nella piazza centrale, accanto al Municipio, sorge il Santuario del Crocifisso, che trae il nome da un Crocifisso policromo in legno (XIII-XV sec.) custodito dietro l’Altare Maggiore.